19 marzo 2014

san Giuseppe di Romania

A. ha 12 anni. E' paralizzato dalla cintola in giù. Un'auto in Romania, da dove viene, l'ha travolto mentre camminava su un marciapiede. Guarda serenamente il suo smartphone in attesa di un intervento delicatissimo alla schiena.


C'è un uomo che si prende cura di A. con sicurezza e tenerezza: lo lava, lo pulisce, gli sorride. Poi ci scambiamo due parole e M. mi dice: "Sai, lui è mio nipote, non è mio figlio. Ma la mamma è morta e il suo papà, in Romania, non si sa che fine abbia fatto... Io l'ho portato in Italia e l'ho adottato".

M. parla un italiano ottimo. Ma soprattutto ha due occhi che sorridono. "Lo operano, oggi, il 19 marzo, la data della morte della mamma. E' la seconda volta che capita questa coincidenza...".

L'operazione è durata 6 ore. Pare perfettamente riuscita.
M. si rilassa un po' e sorride. Mi saluta.

M., san Giuseppe "di Romania".

Nessun commento: