Il nostro H. W., cittadino italiano evidentemente "sfortunato", si imbatte ancora una volta in un quiproquo sulla sua cittadinanza.
Questa volta galeotto è un incombente viaggio di lavoro in Inghilterra.
"H., scusa - lo chiamano dalla segreteria dell'ufficio - l'agenzia di viaggio dice che sul tuo passaporto serve il visto...".
E il buon H.: "Il visto? Ma non serve il visto per l'Inghilterra!".
"Ma LORO dicono che nel tuo caso... insomma... sei eritreo, no?".
"Ma TU e LORO avete visto che ho un passaporto italiano?"
"Ah, ehm, beh, allora... forse... aspetta... vediamo...".
Dopo qualche minuto la trafelata segretaria scende nell'ufficio di H. e dice: "Guarda, vai tu in agenzia e spiegagli questa cosa. Io non ci sono riuscita...".
ps. la campagna "L'Italia sono anch'io" ha raccolto già 10 mila firme per le due proposte di legge d'iniziativa popolare che puntano a riformare la legge sulla cittadinanza
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