Consiglio personalmente a tutti di cogliere le occasioni per ascoltare quest'uomo.
La sua sorgente narrativa fondamentale, la sua poetica, è una sola: la potenza della parola.
Mi permetto di sottolineare un altro dei temi chiave: la possibilità dell'uomo di essere "bello" e, perciò, di fare cose belle. Anche in questo mondo, spesso tragico.
Li trovo entrambi temi profondamente religiosi, per non dire cristiani. Opinione tutta mia, perché non so la sua vicenda personale. Non ho mai ascoltato suoi personali "outing" religiosi, di alcun genere.
Peraltro, confesso, trovo piuttosto ridicolo il cliché di chi lo archivia subito pigramente nello scaffale di quelli "de sinistra". Credo che non lo abbiamo letto bene né ascoltato bene, ammesso che la sua collocazione nello scaffale sia un buon motivo per non leggerlo, ascoltarlo etc etc.
Saviano non risulta simpatico a molti. Succede. Ma è un peccato perdersi l'occasione di farsi interrogare dalle sue provocazioni.
Lo si accusa di aver cavalcato cinicamente il suo successo, e anche il personaggio che tanti lettori (e la sua condizione di "braccato") lo hanno fatto diventare; si mettono in dubbio le sue effettive capacità di scrittore, la sincerità dei suoi sfoghi; lo si critica perché essendo sotto scorta "fa sprecare soldi allo Stato"... senza citare il mare di calunnie mirate a delegittimare quello che ha voluto/dovuto (lui dice giustamente che per uno scrittore che vede delle cose "scrivere è un'esigenza") scoperchiare con "Gomorra".
La vera potenza di "Gomorra" non sta tanto l'inchiesta sul "sistema" (la Camorra), e su quanto questa sia profondamente radicata, in tutte le sue forme, nel tessuto "legale" del nostro Paese. La vera potenza di Gomorra e della scrittura di Saviano sta nella sua inchiesta sull'uomo.
Questa molti la rifiutano (e così snobbano lo scrittore), e non possono cogliere che Saviano tratteggia per tutti un inatteso "lieto fine".
ps. il mio amico Tori, prende spunto da questo post per lanciare una "Giornata della Bellezza" tra i blogger e i navigatori della rete: partecipate!
15 commenti:
sottoscrivo tutto!!!
Domenico
me lo sono perso!!!!!!!!!!
pienamente d'accordo...
la potenza della parola e di che cosa significa credere in quello che si scrive e si crede...
e con questo...vado a studiare!!forse...
che studi?
"La sua sorgente narrativa fondamentale, la sua poetica, è una sola: la potenza della parola.
Mi permetto di sottolineare un altro dei temi chiave: la possibilità dell'uomo di essere "bello" e, perciò, di fare cose belle. Anche in questo mondo, spesso tragico. Li trovo entrambi temi profondamente religiosi, per non dire cristiani."
Cito virgolettate le tue stupende parole: la "bellezza" è una dimensione dell'uomo, come la bontà, la giustizia, etc.
"Splendete come astri nel cielo", dice l'Apocalisse: e gli astri sono belli prima che buoni.
L'uomo deve "stupire" il mondo, mettendolo in crisi con la bellezza, prima che con la bontà: siamo in crisi di bellezza, ma di bellezza vera, che nasce da profonde convinzioni, da una parola efficace, da una vita coraggiosamente esposta.
Grazie!
torietoreri
www.torietoreri.splinder.com
"Non ho mai ascoltato suoi personali "outing" religiosi, di alcun genere"
Caro Moralista, un suo pesantissimo outing anticattolico uscì su Repubblica in epoca Eluana. Solo il suo ammirevole impegno anticrimine mi distoglie dal rubricarlo tra gli augias/odii-freddi.
Sono ancora io, per dirti che il tuo post mi ha illuminato circa la mia "iniziativa" annuale, che potrai leggere nel mio ultimo post. Naturalmente ti considero come la persona più "coinvolta" in questo. Leggi e fammi sapere. Ciao!
torietoreri
www.torietoreri.splinder.com
Il merito di Saviano è stato il mettere a nudo una cruda realtà: non la Camorra... ma l'indifferenza, direi quasi l'accondiscendenza di moltissimi cittaddini verso la camorra.
Anch'io penso che siamo ancora capaci di fare cose belle, anche se spesso intorno a me trovo e vedo tanta sporcizia, soprattutto la sporcizia del cuore che subdolamente inganna chi è disarmato....vengo da una brutta esperienza e forse per questo le tue parole mi colpiscono e voglio farle mie; forse per questo torietoreri vuole fare la giornata della bellezza. Come ha detto lui a me "la sporcizia va nel cassonetto, resta il nostro amore, che è bellezza".
Mirella
@ lyco: posso immaginare la diffidenza, ma non riesco proprio ad associarlo ad Augias e Odifreddi, e non solo per "il suo impegno sociale". Ho letto un suo recente articolo su Peppino Englaro: l'ho trovato discutibile ma di tutt'altro livello.
@ tori e mirella: non so che sporcizia vi abbia imbrattato... ma vi abbraccio. Il matrimonio è una delle realtà umane e cristiane che più mi sta a cuore. State vicini, che siete "sacramento", segno visibile di Dio nel mondo...
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(leggibile solo con decoder digitale terrestre)
per colpa di Gasparri, non possiamo leggere il commento di Marcello ... :)
Sei proprio un xxxxxxxxxxxxista!!
Ciao Moralista... questa sera parlaimo di politica e... morale!
caro Paolo, sperò che qualcuno arrivi con il catechismo in mano... lì è tutto molto chiaro....
mi piacerebbe sollecitare qualche vescovo e parroco sulla formazione permanente degli adulti in questi campi del quotidiano (anche tante scelte dei singoli cittadini, finanziarie, amministrative, commerciali..)... è solo una questione di coscienza personale? e perché in questi campi sì e in altri campi della morale invece i principi sono "non negoziabili"?
Chiedilo a qualcuno in trasmissione...
sul tema, ecco un passo tratto da "Il dono di Humboldt" di Saul
Bellow (1973)
"Renata, indicandomi il paesaggio, esclamò: "Guarda fuori, là, che bello!"
Guardai fuori. Sì, aveva ragione. Era proprio bellissimo, là fuori. Ma io il
Bello l'avevo visto tante volte. Così chiusi gli occhi. Rifiutavo le
Apparenze, questi idoli falsi e bugiardi. Al pari di ognuno, ero stato
addestrato ad ammirare tali idoli, ma ero stufo della loro tirannia. Arrivai
a pensare: il velo dipinto non è più quello di una volta. Si sta logorando,
accidenti. Come una badinella dei gabinetti pubblici. Riflettevo sul potere
delle astrazioni collettive, e così via. Bramiamo più che mai la radiosa
vivace realtà dell'amore infinito, e sempre più gli aridi idoli ce la
vietano. Un mondo fatto di categorie, vacue di spirito, attende che la vita
vi ritorni. Humboldt doveva essere uno strumento di tale rinascita. Questa
missione - questa vocazione - gli si leggeva in faccia. La speranza di una
nuova bellezza. La promessa, il segreto, della bellezza."
ps: l'Humboldt cui allude è un poeta, il mentore-maestro del protagonista.
Le maiuscole sono dell'autore.
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