Sono testé rientrato dalla Sardegna: regione splendida, soprattutto nelle sue parti meno turistiche e briatorizzate, e quindi anche più accessibili per il mio portafoglio; e poi una popolazione apparentemente discreta e dignitosa, ricca di cultura e storia, nonchè amici davvero ospitali e generosi.
Mi è sembrato però di entrare, come in certi libri di fiabe, direttamente nelle pagine e nel cuore delle argomentazioni dell'ormai famigerato libro La Casta, di Gian Antonio Stella & Co., a proposito di sprechi e furbizie varie, ormai di routine nella nostra cosa pubblica.
Per la precisione, sono stato al mare in una delle località di una Comunità montana (!) situata a 9 metri slm e ho dormito in uno dei due capoluoghi (!) di una delle nuove improbabili province italiane (l'Ogliastra bi-fronte, ossia Lanusei + Tortolì, nel già nuorese, 20 mila anime sparse in tutto).
Su questo tema segnalo, grazie alla mia fonte privilegiata, un interessante (e molto moralistico) commento di Paolo D'Anselmi nella newsletter della Ferpi.
Per la serie, "nun ce provate": la politica di oggi è figlia della società tutta.
Sguazziamo finchè ci fa comodo nei j'accuse, ma guardiamo anche alle nostre (?) complicità, alle nostre responsabilità diffuse, ai nostri piccoli e grandi "sprechi" e "affarucci" quotidiani.
Perchè "tanto, fanno tutti così"...
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