«Il pubblico non paga il biglietto per le informazioni che gli dai, ma per ridere. Il rischio è parlare con la pancia, farsi sopraffare dalla rabbia, tracimare nel populismo. La mia paura maggiore riguarda però un altro aspetto. La satira addita al pubblico ludibrio le ignavie, ma sta venendo a mancare proprio il pubblico ludibrio. Gherardo Colombo dice: "Non c'è sentimento di legalità condivisa in Italia". Il satirico è moralista, ma tutto diventa inutile se non c'è più riprovazione sociale dei comportamenti».
Il moralista impasta buon senso e luoghi comuni, valori in disuso e ramanzine da vecchio babbione. E' un qualunquista incazzoso che tenta di uscire dalla sagra del "politicamente corretto". (since 6/6/2005)
19 giugno 2007
riprovazione sociale
Inauguro l'enciclopedia moralistica... Citazioni, estrapolazioni et similia tratte dall'attualità in cui viene usata (a torto o a ragione) la parola "moralista" e suoi derivati. Segnalazioni altrui sono bene accette...
«Il pubblico non paga il biglietto per le informazioni che gli dai, ma per ridere. Il rischio è parlare con la pancia, farsi sopraffare dalla rabbia, tracimare nel populismo. La mia paura maggiore riguarda però un altro aspetto. La satira addita al pubblico ludibrio le ignavie, ma sta venendo a mancare proprio il pubblico ludibrio. Gherardo Colombo dice: "Non c'è sentimento di legalità condivisa in Italia". Il satirico è moralista, ma tutto diventa inutile se non c'è più riprovazione sociale dei comportamenti».
«Il pubblico non paga il biglietto per le informazioni che gli dai, ma per ridere. Il rischio è parlare con la pancia, farsi sopraffare dalla rabbia, tracimare nel populismo. La mia paura maggiore riguarda però un altro aspetto. La satira addita al pubblico ludibrio le ignavie, ma sta venendo a mancare proprio il pubblico ludibrio. Gherardo Colombo dice: "Non c'è sentimento di legalità condivisa in Italia". Il satirico è moralista, ma tutto diventa inutile se non c'è più riprovazione sociale dei comportamenti».
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2 commenti:
Conoscendo le abitudini del nostro Moralista, ho scoperto perchè la mattina a colazione prende sempre il caffellate. Citazione dal film Miseria e nobiltà. Parla Felice Sciosciammocca, cioè Totò: "A casa nostra, nel caffellatte non ci mettiamo niente: né il caffè, né il latte". Strepitoso. Il nostro Moralista è davvero moralista nell'anima. E' portato, anche inconsapevolmente, a scelte moralistiche finanche nella scelta della prima colazione, recuperando la nobile tradizione pauperistica dell'Italia del dopoguerra, la commedia neorealistica, la questione meridionale. E' deciso. Propongo l'istituzione, accanto all'enciclopedia moralistica, del "Manuela del perfetto moralista". Al primo punto: colazione col caffellatte.
Aggiudicato!
Parte una nuova "rubrica": manuale moralista.
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