09 marzo 2013

Zeman, Mourinho e il "papi-guru"

Piccola antropologia quotidiana di un pendolare curiosone.

Lui è un padre sprint sulla cinquantina, look casual e faccia da centro benessere (tanta invidia).

Lei, la figlia adolescente con l'Ipod. Scafata il giusto.
Hanno quell'aria da "siamo più amici che padre e figlia".
Ma ve lo saprò dire meglio tra qualche anno.

Comunque. Parlano di scuola, di assemblee, e di una rappresentante di classe - a loro dire - un po' ambiziosa e maneggiona (in Italia? ohibò!).
E poi, commenti su una certa insegnante...

flick/Alex Abian

Di fronte alla figlia, insoddisfatta di approccio e metodi della prof. - lei giura che è sentimento comune in classe - il "papi-guru" offre la sua visione della pedagogia con un'ardita metafora, che evidentemente sentiva di saper maneggiare con padronanza:
"Lo vedi, lei è come Zeman: per carità, bravo a insegnare la tecnica, ma è fissato con le sue idee. Se c'è qualcuno che non è proprio il tipo adatto al suo gioco, lo stronca, lo mette fuori e non lo considera più. Mourinho, invece... lui sì... magari sembra un venditore di tappeti più che un insegnante di calcio, però se vede un giovane bravo che sa che può dargli qualcosa, non ci pensa un secondo a valorizzarlo, a coccolarlo e a metterlo dentro".

Concetto "rottamatore" apprezzabile. E, dicevo, bravo lui, in fondo: fare esempi credibili e comprensibili è un arte sottovalutata.

Certo i modelli della cultura popolare più immediati sono questi: voglia dare colpa al "papi-guru"?

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