19 marzo 2013

i signori grigi

Ho incontrato nella ressa del treno un tipo assolutamente ordinario: sembrava un impiegato o un funzionario di qualche ente pubblico o di un ministero; prossimo alla pensione, mediamente colto ed informato, era uno del genere: "Dammi retta".

Con una parlantina esuberante, piena di quel cinismo ridanciano da "romano de Roma", nell'arco di 30 minuti è riuscito a terrorizzare nell'ordine:
  1. una coppia di testimoni di Geova: loro erano "in borghese" ma lui non so come gli ha fatto fare outing e hanno rischiato di essere convertiti al suo nichilismo assoluto, su ogni questione di attualità. Alla fine erano visibilmente a disagio;

  2. i pendolari tutti lì nei dintorni: il treno era in una di quelle giornare da Via Crucis, e lui continuava a spiegare a gente già sfinita e arrabbiata di suo per l'ennesima "giornata no", che tanto il treno si sarebbe fermato a metà strada e ci avrebbero fatto tutti scendere (poi non è andata così);

  3. infine, quasi alla meta, due giovani studenti universitari, forse una coppia. Dopo essersi informato gentile sui loro studi, gli ha subito sbattuto in faccia "il mondo crudele" che li avrebbe attesi dopo, accompagnandoli con un ottimo consiglio inflazionato: "Trovate subito un lavoro qualsiasi, che qui è dura".
"I signori grigi esistono!". Ho pensato.



Prima della nanna in questi giorni sto leggendo coi bimbi Momo e i ladri del tempo di Michael Ende, l'autore del più noto La Storia infinita. Momo è più poetico (e quindi, concreto) e a me piace di più. Ma questo non è il punto.

I "ladri del tempo" sono dei signori grigi, che riescono a convincere le persone a risparmiare tempo per averne di più in futuro. Un futuro che non esisterà mai, ingoiato dal presente: per risparmiare tempo i nuovi creduli clienti dei signori grigi, mal consigliati, tagliano con l'accetta qua e là tutti i minuti, anche pochissimi, dedicati alle cose per cui vale davvero la pena vivere: relazioni, amicizie, amori ma anche attenzioni e delicatezze in ogni azione quotidiana. Gesti inutili che fanno perdere tempo prezioso. E la gente comincia ad essere infelice.

I signori grigi, esistono davvero. A volte ridono e sembrano dei simpaticoni, magari non vogliono rubarti il tempo ma di sicuro la speranza.

ps. E io? Sarò mica un signore grigio anche io?

4 commenti:

Acquacluster ha detto...

No Simone di sicuro con gli articoli che fai su VinoNuovo non ti etichetterei come un signore grigio. Il titolo del post mi ha subito attirata: anche io preferisco di gran lunga Momo a La Storia Infinita. Anni fa, in occasione della morte di Ende, lessi un bell'articolo su Avvenire in cui si diceva che Momo, in fondo, è una mistica, perchè sa "ascoltare la musica delle stelle". Mi piacque molto, e penso che oltre ad essere Momo un figura che va molto al di là dell'eroina bambina, tutto il romanzo sia una fiaba sulla Decrescita, sulla convivialità e il tempo - quello vero, il tempo del cuore, o kairos - finalmente ritrovato! Ecco perchè spesso scelgo come nick proprio Momo.

Unknown ha detto...

grazie.

Lo sto riscoprendo dopo anni, grazie ai miei figli: per i piccoli è un po' difficile, ma vedo che qualcosa colgono e sentono vicino questo cuore bambino e contemplativo, leggerro e allo stesso tempo serissimo, che Momo incarna.

Unknown ha detto...

ps. interessante il tuo blog.

w sant'histaminun, unico salvatore della mia rinite allergica!

Acquacluster ha detto...

Grazie Simone! Sono contenta che tu abbia risolto un po' la tua rinite con Histaminum! E' strano, non si sa come sia possibile che funzioni, ma anche io constato ogni giorno che "miracolosamente" i rimedi omeopatici funzionano, specie sui bimbi!
Continua a leggere Momo ai tuoi figli, e se posso permettermi di darti un suggerimento - magari li conosci già, non ho controllato su aNobii - comunque per bambini e adulti è molto gradevole anche la serie dei Mumin: una manciata di libri avventurosi che insegnano il valore dell'amicizia e della famiglia!
Ciao ciao e buone letture e buone scritture ;-)