Siamo già ampiamente in campagna elettorale. Ma quali sono le priorità politiche di questo Paese, insieme decomposto e pieno di risorse e che oscilla tra misconosciuti santi quotidiani e gaudenti alle "feste della cacca"? Legalità e credibilità della politica, lavoro e sviluppo economico, riforma delle istituzioni etc etc
Ecco, non è una priorità la questione del riconoscimento dell'unione delle coppie omosessuali.
Non intendo entrare nel merito della differenza giuridica tra matrimonio e altre forme giuridiche dell'unione. Non ce la posso fare, nel senso che non ne ho le competenze. E poi il post finirebbe qua.
Però invito tutti i partigiani del caso, che ormai sono a chi la dice più grossa, di qua e di là, a fare un passo indietro.
Sono tutti coloro che hanno tanto a cuore questa questione da farla spuntare fuori anche nelle situazioni e nelle discussioni più improbabili. Tutti quelli che per tanti motivi hanno più audience di altri e, intanto, si lamentano per la poca visibilità ottenuta.
Sopravvolate, vi prego. E sopravvolate ovunque, sia nelle feste democratiche che in quelle non democratiche, nei gaypride e sui sagrati delle chiese.
Perché state sbagliando il bersaglio: è, letteralmente, un "peccato", se potessi essere vagamente catechetico.
L'Italia è in un gran casino e, non mi duole dirlo, questa questione - su cui è già praticamente caduto in un amen un governo nato malissimo - è molto lontano dall'essere una priorità; anche nel campo ristretto e funestato dei diritti civili. E mi permetto di dire, con consapevole arroganza, anche per il futuro stesso delle persone omosessuali in questo Paese.
Se non avremo la possibilità di un domani, "insieme", e di una comunità in cui riconquistiamo un po' più di fiducia nel vicino di casa, il massimo che questa battaglia potrà ottenere - finché servirà per le elezioni - sono due piccole e belle "riserve indiane", e sostanzialmente in guerra permanente.
Una in cui apparentemente i diritti degli omosessuali verranno finalmente riconosciuti e sventolati; l'altra per quelli che avrebbero paura anche della propria ombra e che invece di mostrare il bello in cui credono, additano solo il brutto che dicono di vedere.
Fuori dalle riserve la confusione, davvero e per tutti.
Guardando "in casa mia", infine. Mi sono fatto l'idea che i cattolici, e/o presunti portavoce, per essere un po' troppo a la page abbiano esagerato nel partire sempre e solo dalla storicità del matrimonio eterosessuale come istituzione naturale.
La bellezza, la sostanza e la novità sono nel matrimonio cristiano: quello sì sarebbe da ri-spiegare e promuovere. E mi dispiace, questo matrimonio qui, non può proprio essere omosessuale.
Da una parte e dall'altra, mi tocca constatare per l'ennesima volta che il matrimonio cristiano è considerato una realtà di serie B. Sbagliato.
Ecco, non è una priorità la questione del riconoscimento dell'unione delle coppie omosessuali.
Non intendo entrare nel merito della differenza giuridica tra matrimonio e altre forme giuridiche dell'unione. Non ce la posso fare, nel senso che non ne ho le competenze. E poi il post finirebbe qua.
Però invito tutti i partigiani del caso, che ormai sono a chi la dice più grossa, di qua e di là, a fare un passo indietro.
Sono tutti coloro che hanno tanto a cuore questa questione da farla spuntare fuori anche nelle situazioni e nelle discussioni più improbabili. Tutti quelli che per tanti motivi hanno più audience di altri e, intanto, si lamentano per la poca visibilità ottenuta.
Sopravvolate, vi prego. E sopravvolate ovunque, sia nelle feste democratiche che in quelle non democratiche, nei gaypride e sui sagrati delle chiese.
Perché state sbagliando il bersaglio: è, letteralmente, un "peccato", se potessi essere vagamente catechetico.
L'Italia è in un gran casino e, non mi duole dirlo, questa questione - su cui è già praticamente caduto in un amen un governo nato malissimo - è molto lontano dall'essere una priorità; anche nel campo ristretto e funestato dei diritti civili. E mi permetto di dire, con consapevole arroganza, anche per il futuro stesso delle persone omosessuali in questo Paese.
Se non avremo la possibilità di un domani, "insieme", e di una comunità in cui riconquistiamo un po' più di fiducia nel vicino di casa, il massimo che questa battaglia potrà ottenere - finché servirà per le elezioni - sono due piccole e belle "riserve indiane", e sostanzialmente in guerra permanente.
Una in cui apparentemente i diritti degli omosessuali verranno finalmente riconosciuti e sventolati; l'altra per quelli che avrebbero paura anche della propria ombra e che invece di mostrare il bello in cui credono, additano solo il brutto che dicono di vedere.
Fuori dalle riserve la confusione, davvero e per tutti.
Guardando "in casa mia", infine. Mi sono fatto l'idea che i cattolici, e/o presunti portavoce, per essere un po' troppo a la page abbiano esagerato nel partire sempre e solo dalla storicità del matrimonio eterosessuale come istituzione naturale.
La bellezza, la sostanza e la novità sono nel matrimonio cristiano: quello sì sarebbe da ri-spiegare e promuovere. E mi dispiace, questo matrimonio qui, non può proprio essere omosessuale.
Da una parte e dall'altra, mi tocca constatare per l'ennesima volta che il matrimonio cristiano è considerato una realtà di serie B. Sbagliato.
9 commenti:
Perfetto! Starebbe bene su VN, al posto di certi casali fatiscenti...
Sono perfettamente d'accordo con te sul matrimonio cristiano, che viene dallo stesso modo di intendere i cosiddetti corsi pre-matrimoniali svilito a una specie di patentino a punti. La Chiesa dovrebbe avere come priorità quella di formare gli sposi a tale sacramento, opportunamente. Ma ciò non è in contrasto con il riconoscimento "laico", quindi in una sfera che non riguarda la Chiesa, ma la politica, e i laici cristiani in essa, di forme di convivenza di altro tipo, e fra queste "anche" le persone omosessuali. Troppe discriminazioni esse hanno subito e subiscono, anche per una malintesa "esclusività civile" del legame matrimoniale. Considerando sempre il matrimonio cristiano come vocazione e ambito privilegiato di accoglienza della vita e di educazione dei figli, vi possono essere, nella società, altre forme di convivenza (amici, parenti, persone che hanno un diverso orientamento sessuale), che vanno comunque tutelate, salvaguardate, rispettate senza essere inquadrate in una condizione di matrimonio. L'urgenza di tale legislazione non può essere decisa da noi, ma dalle sofferenze che continuano a subire queste persone.
torietoreri
@lyco: colpa mia, era ed è in scaletta anche lì
@tori: le priorità politiche vengono decise dalla consistenza e dalla estensione dei problemi, Altro è fare i pesci nel barile rispetto a sofferenze e disagi delle persone omosessuali. ma continuo a credere che anche in quest'ottica il matrimonio omosessuale non sia una priorità
Tanto per dire; nell'elenco istituito a Napoli risultano iscrite solo 7 coppie
http://www.huffingtonpost.it/2012/10/07/registro-unioni-civili-campania_n_1946270.html?utm_hp_ref=fb&src=sp&comm_ref=false
Senza niente togliere al rispetto dovuto ai diritti delle persone e delle minoranze(tutte), sono perfettamente d'accordo sulla scarsa consistenza politica dell'argomento. Specie nell'emergenza acuta di oggi e nel marasma di problemi di ogni genere di cui la politica dovrebbe almeno tentare di farsi carico.
In piu' esiste una colpevole miopia tattica nel porre la questione all'ordine del giorno quando ( vedi PD) si sa già a priori che neppure al proprio interno non esiste ombra di accordo in merito: non solo su quello che si vuole fare al riguardo, ma anche su quello che se ne pensa...
Riguardo al matrimonio cristiano, io credo che se viene percepito come un qualcosa di serie B, la responsabilità prima sia di noi "sposi cristiani." Dove uso le virgolette a significare che invece di essere " sposi cristiani", dovremo essere cristiani con le palle che si sposano, e , nella vita di coppia ( prima ancora che nella famiglia e nei figli!)trovano un modo specifico e splendente di mettere in pratica- ma in pratica per davvero, tra il pane e le cipolle, voglio dire- concetti e precetti(?!) alti: rinnegare te stesso, donarti all'altra, non giudicare, perdonare sempre, il servizio, la missione, dare il proprio corpo, dare la propria vita, in senso letterale, spendendola, per chi si ama ecc ecc
E' una avventura esaltante e rompicollo, una discesa turbolenta e imprevedibile, che ti mantiene entusiasta e giovanissimo, non solo giovane, fino ai 99, e anche oltre...
Una coppia così vale piu' di decine di corsi matrimoniali, e di un'enciclica papale sul matrimonio, nel convincere i giovani a scommeterci sopra.
Ciao Simone.
Mi spiego: non ho parlato di matrimonio omosessuale come priorità (sono perfettamente d'accordo con Simone e Lorenzo sull'effetto "bomba" del matrimonio cristiano, sono sposato da 30 anni e nessuno più di me e mia moglie ne abbiamo "gustato" il valore); mi sembra però da non rinviare a quando il Vaticano si sarà trasferito in Papuasia una regolamentazione di convivenze. Mi sembrava assolutamente equa, ad esempio, la proposta Bindi-Lanzillotta che non parlava di matrimonio o di adozioni fra omosessuali, ma di diverse modalità particolari di unioni sodali (non per forza motivate da finalità sessuali, es. due amiche, zia e nipote...) cui venivano garantiti vari diritti reciproci. Se si svelenisse il clima di ottusità ideologica preconcetta, si potrebbero vedere dalluna e dall'altra parte le cose più in chiaro, e ne gioverebbe anche la visione dei problemi più incalzanti (lavoro, economia, etc.). Un caro saluto, Mimmo
torietoreri
guarda Mimmo, anche io credo che se ora siamo a questa quasi-guerra senza quartiere, in cui ciascuna parte chiede il massimo (e il massimo dell'eslcusione della sensibilità della parte avversa), è perché "laicamente", in una convivenza democratico-liberale, non si è accettata una mediazione condivisibile.
Non so quale formula (negli anni le sigle si sono moltiplcate e non conosco le differenze), ma sono d'accordo con te.
Per esempio, non sono affatto d'accordo sulle adozioni a coppie omosessuali.
Mentre sulle adozioni da parte dei single, anche persone omosessuali, sono molto cautamente più aperto.
D'accordissimo.
torietoreri
Non sono assolutamente d'accordo e mi dispiace, perchè è una questione alla quale tengo parecchio, e la pagina di fb per la famiglia e contro i matrimoni gay. Ma perchè? Devo scrivere in maniera più esaustiva per spiegare, però questa cosa mi ha colto di sorpresa,mi amareggia, leggo delle generalizzazioni. Ho amici omosessuali, carissimi, persone care, che hanno avuto molti meno partner di amici eterossessuali. Che si sono innamorati e che hanno dedicato la loro vita al loro compagno. Che sono stati buttati fuori dalle famiglie (eterosessuali), presi in giro dai loro fratelli. Per una vita intera. Ho amici che si sono ammalati e che avrebbero voluto lì vicino il loro compagno, e non la famiglia che li aveva a suo tempo rifiutati. Siamo in molti nel mondo e siamo diversi.
Sui bambini forse la questione è più complessa, ma sinceramente non me la sento di escludere le adozioni a priori. Ciao. Caterina
per caterina: ti ho risposto in privato... ho le sensazione che tu non stia commentando esattamente il mio testo, ma piuttosto alcune "scivolate" segnalatrici di questo post qui
http://www.libertaepersona.org/wordpress/2013/01/manifesto-a-favore-della-famiglia-contro-i-matrimoni-gay/
che ieri un sacerdote che conosco su Fb ha postato e che io ho poi commentato rimandando a questo mio post per non dilungarmi.
Tale sacerdote, dopo aver letto il mio post, si è scandalizzato del mio relativizzare la priorità della questione (che cmq la si veda tra essere politicamente prioritario e non negoziabile per un credente c'è una differenza anche per un principio, ohibò)
parliamo di quello che ho scritto io, Ti va?
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