21 marzo 2011

la comunione di un attimo

Sul nostro autobus quotidiano, nel centro di Roma, io e Miriam, diretti all'asilo nido, ci troviamo vicini a una donna.

Ben vestita, quasi sicuramente giapponese (confido nell'esperienza acquisita in zona piazza Vittorio...) tiene in mano, seminascosto tra le mani e il vetro del bus, un rosario che sta sgranando.

flickr/Kryzstof Urbanowicz
La guardo e immagino stia pregando per la sua gente, e probabilmente per qualche persona precisa, per qualche situazione a lei molto vicina.

Un altro grano. In silenzio, dico con lei un'Ave Maria.

Come prevedevo, si volta e scende alla fermata di fronte alla sede della Fao.

Chissà, magari non è giapponese come penso... Ma la guardo grato per questo momento di comunione con un dramma così lontano.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

si, quello che possiamo fare è credere che la comunione sia realmente possibile, anche se non venduta, urlata, pubblicizzata. Non serve solo andare sul logo ad aiutare, raccolgiere per portare aiuti, arganizzare grandi raduni, di dibattiti, certo anche queste cose, ma come hai raccontato tu, una comunione comtemplativa, cioè spirituale, che unica il sentire., e penso al Giappone, alla Libia e a tanti altri popoli. concordo in pieno
Francesca

Unknown ha detto...

ah, perché siamo in guerra? :(

Cristiano ha detto...

Che bello il verbo "sgranare", è quasi esclusivo copyright del rosario.
Segna lo scorrere del tempo, e assieme ad ogni grano scorre la speranza, scorre la supplica, scorre la lode, scorrono i pensieri della giornata, scorrono i desideri.
Sento tra i polpastrelli il grano, scorro alla ricerca di quello successivo: subito avverto il vuoto, quel vuoto mi inquieta, non mi piace, cerco allora con velocità di aggrapparmi a quello successivo, che mi dà stabilità, sicurezza, fiducia.

Unknown ha detto...

grazie della tua condivisione, Cristiano... mi pare che parli una mano esperta dello "sgranare" :D...

io sono nato refrattario al rosario, insomma, diciamo all'immaginario che aleggia sul rosario (ile pie donnette, il bigottismo, certi rosari da battaglia visti recitare in giro)...

Ne ho scoperto la potenza, quasi per caso, in certi momenti di grande angoscia.

Ora però ho perso il mio rosarietto da dito (regalo di nonna Giovanna)... e non l'ho ancora rimpiazzato.

Anonimo ha detto...

Che bello! (Con un pensiero, ora che è quasi scomparso dai giornali, al Giappone.)

LucaGras

imperfettaletizia ha detto...

Che bella quest'immagine di condivisione che vola oltre il conoscersi! (chiaro, vero?) :P

Unknown ha detto...

chiarissimo, perché? Grazie!

imperfettaletizia ha detto...

Chiaro? Azz allora mi sono espressa bene! Sai com'è... ad una bimba di 34 anni vien ancora difficile metter per iscritto le emozioni che anche solo un immagine da ;)

imperfettaletizia ha detto...

Ops quasi dimenticavo! Ti meriti un premio :P
http://imperfettaletizia.blogspot.com/2011/04/blog-preferito-ovvero-liebster-blog.html

Unknown ha detto...

un premio a me!?