23 settembre 2009

mai dire multietnico

Esco dalla scuola Di Donato, vero melting-pot nel multietnico quartiere Esquilino, a Roma.
Due dei miei figli vanno a scuola lì. Pietro, il "grande", da pochi giorni in prima elementare ha appena finito di rincorrersi con un bimbo della seconda (nerissimo e romanaccio, di cui non so il nome) e G., figlio di una bella coppia (lui tunisino, lei polacca), amico già dalla materna...

Esco, dicevo, e mi viene in mente di mettere insieme un po' di appunti sparsi, sull'immigrazione e sulla cittadinanza, temi accomunati nel dibattito politico recente.

Pensando all'allarme per il numero di bambini stranieri nelle classi scolastiche, mi sono ricordato di una chiacchiera estiva. In un paesino della Maremma, dove è nata mia madre, tradizionale "feudo rossissimo", la scuola elementare è riuscita nell'impresa di istituire di fatto, tramite varie "manovre" tra insegnanti e genitori zelanti, due classi prime: una, purissima, per i "locali" e una per gli "stranieri" (i figli degli immigrati arrivati in questi anni a badare ai vecchi o a respirare silice nella cava di gesso) e i residenti - italianissimi - del quartiere periferico del paese, accomunati così nel destino e dall'etichetta di essere antipatiche scorie per la purezza della razza. Comunque, la si veda mi sembra un metodo almeno un po' rozzo (diciamo così) per risolvere un problema didattico...

Oggi mi imbatto in questa recente frase di Roberto Saviano in una bella intervista rilasciata a Nigrizia:
"I migranti vengono in Italia anche per difendere i diritti che noi non vogliamo più difendere. Per questo l'ho chiamata "magia", la strana magia che si è innescata. A un certo punto, in Italia il cinismo e un certo modo di galleggiare hanno fatto sì che il diritto alla vita e a un lavoro dignitoso fossero considerati, ormai, solo un gioco per vecchi annoiati moralisti".

Sì, ha detto proprio "moralisti"...

(foto http://fotoalbum.genitorididonato.it)

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Avevo paura della scuola pubblica anni fa perchè venivo da una scuola privata (elementari medie e liceo),quando decidemmo in famiglia sul da farsi, pur tappandomi il naso, li iscrissi alla statale o comunale che dir si voglia...
...beh devo dire che non è poi così male la scuola materna dei miei figli...
c'è un pò di tutto...
Bambini educati e bambini ineducati o maleducati a volte...
ma anche maestri preparati e altri superficiali...
ma anche genitori disponibili e aperti ma anche chiusi e ottusi...
E' il nostro quotidiano vivere a Roma, nient'altro, ma anche il nostro quotidiano vivere in ua famiglia allargata in cui il suocero la pensa diverso dal genero e così via...
C'è anche il fruttarolo de borgata onesto e il negoziante d'abbigliamento che inventa prezzi e sconti lì per lì guardandoti in faccia...
Diversità assurde ma ovvie in un ambiente eterogeneo come il nostro...
la scuola è un contenitore in piccolo dei nostri ambienti di vita...
se lo si fa nel piccolo lo si farà nel grande...
Differenze nel piccolo così come nel grande.

Ringraziamenti per avermi fatto riflettere.
Pietro

Alessandro Iapino ha detto...

ma tu non sei nè vecchio nè annoiato!

Unknown ha detto...

cavolo, è vero...

Anonimo ha detto...

E che centra?

Unknown ha detto...

e che c'entra che?

Ubi humilitas ha detto...

Insomma quella del paesino maremmano una scuola... che non fa... scuola... riguardo all'integrazione e alla uguaglianza.
Meno male che i bambini invece fanno "scuola", nel non alimentare diversità, come nell'esempio di tuo figlio.

Unknown ha detto...

bentrovato ubi humilitas...

l'aggravante (diciamo) è che si dicono ancora "di sinistra" da quelle parti.

Per Pietro è normale... sono amici... sono bambini che giocano... sì, sono loro che insegnano, e in genere la scuola, l'incontro tra le famiglie, è una gradissima occasione e una palestra eccezionale

Ubi humilitas ha detto...

...e il bello che non è una aggravante generica... ma... specifica. Io vivo tra quel di Firenze e Napoli. E non ti dico quando parlo con la gente a Firenze e mi dice "sono di sinistra"... come mi in..volo.
Si... di sinistra... col Suv, il monolocale fittato a 1000 euro... (lasci oerdere i posti letto...)e col capo d'abbigliamento rigorosamente firmato. Sono questi i privileg... hoops scusa, i "diritti" per cui vogliono lottare gli italiani.
Giustamente tu parli di "diritto alla vita e a un lavoro dignitoso".
Il problema è che qui si è perso il senso etimologico di "dignità".

Un caro e cordiale saluto, e complimenti per il tuo blog.