Claudio Magris sul Corriere è enciclopedico. Sull'Italia, sugli italiani, sugli immigrati.
Vi invito a leggere il suo editoriale, "La nostra vera malattia", fino in fondo.
Intanto metto in file alcune parole d'ordine del momento, tra cui alcune di quelle vociate dall'opinione pubblica o solo gorgoglianti nella pancia di tanti di noi. Un vocabolario italico aggiornato.
Ovviamente, interpretato alla moralistica maniera...
ordine ("Finalmente! C'era bisogno di un po' d'ordine, suvvia...")
Il principio ordinatore del mondo, per un cristiano, è Dio. E il Dio di Gesù Cristo è amore.
amore ("amore, amore... ma il cristianesimo non è buonismo")
amore ("amore, amore... ma il cristianesimo non è buonismo")
Amare è difficile (c'è chi ne muore o ne è morto Crocifisso). Tutti noi ne facciamo esperienza o tentiamo di farne. Il cosiddetto "buonismo" (sarebbe da parlarne) non è amore.
Ma nemmeno il cattivismo mi pare una gran cosa.
sicurezza ("non si può più camminare per strada senza essere importunati da qualcuno...")
sicurezza ("non si può più camminare per strada senza essere importunati da qualcuno...")
Mi permetto di dubitare che il problema "sicurezza" percepito sia frutto di esperienze personali di ognuno degli "impauriti". Sono movimenti sociali e culturali che nella storia dei popoli (financhè del popolo di Dio) si ripetono e in genere non portano a nulla di buono.
In alcuni casi, sono paure intime che non finiranno mai, nemmeno rastrellando l'universo e restando gli unici sulla Terra.
paura ("oggi come oggi non ti puoi fidare di nessuno")
La fede (in Cristo) è il contrario della paura. Ciò non impedisce di "sentire" paura (il Getsemani), ma essa non può divenire la padrona della nostra vita. Se no, che senso ha la Speranza in cui diciamo di credere?
legalità ("bisogna insegnare a questa gente che ci sono delle leggi da rispettare")
La vera "emergenza" (emergenza?) di questo Paese è l'assenza del valore della legalità come valore "che fa società": dalla furbatina (innocua?) per non pagare le tasse, all'assunzione in nero degli immigrati poi maledetti fino al riciclo di denaro sporco in migliaia di commerci e imprese "legali".
In merito, vi rimando al pezzo di Magris di cui sopra.
Il vocabolario è incompleto. Pregasi partecipare.
(foto di Max Schiro/flickr)
4 commenti:
Aggiungo una voce al tuo vocabolario. "DI ETNIA/DI NAZIONALITA'": espressione che introduce un aggettivo qualificante geografico-politico (in genere "albanese", "rumena", "rom", "nordafricana"...) e che si fa sempre precedere da "delinquente", "stupratore", "rapinatore", eccetera. I puristi ritengono grave errore far seguire la parola "italiana".
ieri, ho ricevuto in cassetta postale (non potrebbero, tra l'altro) un volantino di una ditta di imbianchini. Scritto a lettere cubitalie la frase "MANODOPERA ITALIANA"...
si sa, fa curriculum.
mama mia un ittaliano ke lavora
La legalità è sempre pretesa dagli "altri", per il fatto che sono "altri". Ed invece dovrebbe essere il modo per cui gli "altri" non siano "altri".
torietoreri
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