15 aprile 2008

Trilussa, la morale e gli amici degli amici

Il cugino del mio bis-nonno materno era, pare, Carlo Alberto Salustri. In arte, Trilussa.

In questa giornata di verdetti elettorali, saputi commenti e ipotesi (?) di futuro, vi propongo un suo vero e proprio "manifesto moralista"... Che funziona anche come "mia" analisi del voto, e del cattolicissimo BelPaese, a tutto tondo.

La morale

Una bella matina er direttore d’un Giardino Zoologgico vestì le scimmie, le scimmiette e li scimmioni co’ li carzoni de tela cachì. Una vecchietta disse: - Meno male!ché armeno nun vedremo certe scene…Er direttore l’ha pensata bene: se vede che je preme la morale… –Una Scimmia, che stava ne la gabbia tutta occupata a rosicà una mela, intese e disse: - Ammenoché un c’abbia un parente che fabbrica la tela…

(Trilussa)

ps. grazie a Sumpontcura

(foto laszlo-photo/flickr)

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Vedo che i tuoi lettori (me compreso) sono rimasti tramortiti dal voto e non hanno più la forza di commentare alcunché. Ma, insomma, "a 'sta botta" il "voto cattolico" non ha pesato un bel niente: stravincono, invece, i partiti antiindulto (lega e valori... nomen omen). Io sono tra i 4-5 italiani che pensano che l'indulto sia stata un'ottima cosa e che avrebbe funzionato se fosse stato seguito da un'amnistia. Essere a favore dell'indulto è moralista o no?

Unknown ha detto...

il voto cattolico ha pesato tantissimo, ma non sottoforma di voto cattolico, direi...

Sull'indulto: in assoluto, la cosa più "Moralista" è l'amnistia (tra l'altro questo aveva chiesto GPII al Parlamento italiano). Tutto e gratis... senza palleggi e finte.
L'indulto, soprattutto tenendo conto chi l'ha promosso (Mastella), a me non è piaciuto... Una pezza malmessa su un sistema carcerario abbandonato alla sola logica della "custodia".

Giuseppe ha detto...

Trilussa, poeta principe dei moralisti, scrisse a suo tempo anche una poesia sul trionfo elettorale di ....... (il nome metticelo tu: entrerai cos� a far parte del club di quelli che �se ricons�leno co l�ajetto�). Te la trascrivo cos� come me la ricordo (non giurerei proprio su tutto, ma non ho il tempo di andare a controllare; dovrebbe far parte della raccolta �Le favole�).

�L�elezzione der Presidente�

Un giorno tutti quanti l�animali
sottomessi ar lavoro
decisero d�elegge un Presidente
che je guardasse l�interessi loro.
C�era la Societ� de li Majali,
la Societ� der Toro,
er Circolo der Basto e de la Soma,
la Lega indipennente
fra li somari residenti a Roma,
eppoi la Fratellanza
de li Gatti Soriani, de li Cani,
de li cavalli senza vetturini,
la Lega fra le Vacche, Bovi e affini...
Tutti pijorno parte a l�adunanza.
Un somarello, che pe l�ambizzione
de fasse elegge s�era messo addosso
la pelle d�un leone,
disse: �Bestie elettore, io so� commosso:
la civirt� la libbert� er progresso:
ecco er vero programma che ci� io,
che � l�istesso der popolo: per cui
voterete compatti er nome mio�.
Defatti venne eletto propio lui.
Er somaro, contento, fece un rajo,
e solo allora er popolo bestione
s�accorse de lo sbajo
d�av� pijato un ciuccio pe� un leone.
�Miffarolo! Imbrojone! Burattaro!�.
�Ho pijato possesso �
disse allora er somaro � e nu� la pianto
nemmanco se morite d�accidente.
Peggio pe� voi che me c�avete messo!
Silenzio! E rispettate er Presidente!�.

Unknown ha detto...

mitico Sump!

Anonimo ha detto...

tra le letture raggiungibili in salotto c'è sempre stata una collezione incompleta di opere di trilussa... ricordo la voce un po' alla tom waits di mio padre che si dilettava a declamarle, con un accento italico misto, ma certamente MAI romanesco... eppure avevano un gusto unico.