"Vi riconosceranno da come vi amerete" (Gv 13,35).
Pensavo così mentre assistevo un po' irritato alla parodia di una liturgia cristiana. Gran Sacerdote è Giuliano Ferrara che nella sua omelia serale da "ateo devoto" (definizione a cui tiene molto...) si spertica in lodi per il "Papa teologo", per la sua brillante intelligenza e cultura, per la sua sensibilità al dibattitto intellettuale, per il suo continuo riferimento alla Ragione... E con lui, destra o sinistra pari son, una congerie di scienziati e intellettuali tutti tronfi al motto: "Oh, ecco questo è un Papa! Questo sì è un cristiano ante litteram". Mica un Tettamanzi qualsiasi che ci fa le predichette da curato di campagna (l'avrà davvero capito Bernanos, il Ferrara?), ancora a dire che sarebbe meglio essere (cristiani) che dire, che è meglio una testimonianza silenziosa (e concreta) che una bella campagna elettorale o una sortita dal buon Vespone...
Bisogna capire se questi spocchiosi vanesi l'hanno davvero capito 'sto Papa, se è davvero così Teocon come a loro piacerebbe... Forse. A me risuona ancora quella riga del Vangelo di Giovanni: "Vi riconosceranno da come vi amerete".
Non da come ragionerete.
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