Nella nuova-vecchia Italia bi-partisan inaugurata del vecchio-nuovo Presidente di tutti (un Presidente che non vuole essere di parte - sic! - ma che speriamo sia almeno dalla parte della legge e della giustizia!), il vero elemento di unità nazionale, la vera cultura comune e dominante, immarcescibile, è quella dell'intrallazzo, del "favorino", del "c'ho un amico che ti può dare una mano"... salvo segarla a qualcun'altro... del "ma dai, su, tanto fanno tutti così"...
Il "grande scandalo" esploso nel mondo del calcio è solo l'enciclopedia della nostra comune cultura dell'intrallazzo.
Quante storie tristi!
Ci sono quelli che... (ex giornalista Rai) tentano di giustificare la "Moggicultura" dicendo cose del tipo: "Ora non dite che dare un pugno a qualcuno è come uccidere un bambino"... a meno che il bambino non lo fai uccidere, così, per diletto, da uno di quegli amici di cui sopra...
Ci sono quelli che... (ex ministro dell'Interno - sardo - della Repubblica italiana, già ieri bi-partisianamente incensato da Walter Melassa Veltroni) che chiamano il Gran Sacerdote (Moggi) per "aiutare la mia Torres" (squadra di calcio di Sassari) in tempo di elezioni...
Ci sono quelli che... (ex ministro dell'Economia della Repubblica italiana, nonchè stimata autorità in campo internazionale) chiamano il Gran Sacerdote per barattare sette miserabili giorni di campo estivo targato Juve, per "very VIP", per i suoi mocciosi con il trasferimento di un finanziere fastidioso e impertinente.
Che tristezza infinita!
Abbiamo una vera grande responsabilità per il futuro: rifiutare questa sotto-sotto-cultura dominante. Per favore.
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