Una delle prime pagine Tv vive nella mia memoria di bambino... quella Renault 4 rossa, il corpo nel baule dell'auto, la folla in via Caetani...
Rileggo oggi l'ultima lettera della sua prigionia e trovo (tra le altre durissime cose):
"...Si può essere grigi, ma onesti; grigi, ma buoni; grigi, ma pieni di fervore. Ebbene, On. Andreotti, è proprio questo che Le manca. Lei ha potuto disinvoltamente navigare tra Zaccagnini e Fanfani, imitando un De Gasperi inimitabile che è a milioni di anni luce lontano da Lei. Ma Le manca proprio il fervore umano...". (Comm. Moro, 149-155; Comm. stragi, II 360-380)
Un giudizio sulla classe politica di allora, oltre che sui suoi "amici" di partito, che sembra ancora attualissimo. Alcuni nomi cambiano, altri, quasi faustianamente, no. Anzi.
A cosa è valso, nella politica italiana, quel terribile sacrificio sull'altare della real politik, dell'abile pragmatismo, dell'interesse nazionale?
L'aver potuto poi sconfiggere le Brigate Rosse è una risposta che non mi soddisfa...
Cosa insegna oggi Aldo Moro che ancora non vuole essere ascoltato ed, anzi, viene abilmente rimosso dalle coscienze?
(foto by Crystl)
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