22 febbraio 2011

E quindi uscimmo a riveder le stelle

 

La storia di Vito Sguera è bella e spiazzante.

Vito è un astrofisico pugliese di 35 anni.

Nel maggio del 2010 ha vinto la medaglia Zeldovich, premio internazionale promosso dall'Accademia Russa delle Scienze e dal Comitato internazionale per la ricerca spaziale (COSPAR) e conferito ogni due anni a ricercatori under-35. La prima volta per un italiano.

Vito è stato un "cervello in fuga" (4 anni in Inghilterra, a Southampton, dove è maturata la ricerca che gli è valsa il premio) ma non lo è più.
Da qualche tempo è rientrato in Italia, a Bologna, presso l'Istituto nazionale di astrofisica, nonostante un'offerta di lavoro all'estero. Ha desiderato l'Italia nonostante tutto.

E nonostante tutto e tutte le solite "cose all'italiana", poche settimane fa, Vito ha vinto un concorso pubblico da ricercatore e senza aver potuto far valere il punteggio del premio conseguito.

Nota finale.
Il premio ricevuto è stato oggetto di attenzione sulla stampa locale e di settore. Vito è stato accolto dalle sue parti (Barletta) come un piccolo grande figliol prodigo.

Ma nessun contatto da parte delle istituzioni nazionali, se escludiamo i vertici dell'Inaf.

Manco una lettera di congratulazioni di un qualche dirigente di ministero, anche solo per dire "lo sappiamo e siamo contenti".

Ma ce lo meritiamo, Vito Sguera?

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ritengo che l'Italia, la gente italiana (specie oggi) si meriti l'esempio di Vito Sguera e di tutti quelli che come lui... sono "profeti" altrove. Tuttavia sono anche convinto che la sua storia sarebbe stata diversa in un altro paese, in un paese "giovane" dove quello che fanno i giovani è rilevante, ma soprattutto dove la mentalità è giovane. Mi chiedo se Vito Sguera a 35 anni debba o possa ancora concorrere per un posto da ricercatore, specie con alle spalle un CV così importante... I nostri padri a 25 anni lavoravano tutti, magari da diversi anni e senza laurea. Non è l'Italia ad essere sbagliata, sono "vecchi" gli schemi e i clichè che in essa vengono applicati.
Anch'io però al posto suo avrei voluto che i miei figli conoscessero il proprio paese... nel bene e nel male, almeno per il tempo necessario per dire "andiamo a studiare/lavorare all'estero", ove del caso.
Romeo

matteo ha detto...

Apprezzo sempre notevolmente i tuoi post come i tuoi commenti altrove,
per quanto possa risultare strano
mi ci ritrovo pienamente.
Per questo ho sorriso oggi quando una donna leggendoti ne "il tesoro", ti ha scambiato...
Un abbraccio

Unknown ha detto...

ahahah... matteo... che fai? Conquisti le donne sotto mentite spoglie? :D

bentrovato... stai bene?