Quando entro nel cortile della scuola dei miei figli - la Di Donato-Manin nel cuore multietnico del quartiere Esquilino di Roma - e vi sosto insieme ai miei bimbi che giocano con amichetti e amichette, mi sento bene. Mi sento che mi posso fidare di molte di quelle persone che ci sembrano così lontane.
C'è M., mamma polacca (cattolica) di due bimbi e moglie di R., tunisino e musulmano: quando li vedo insieme comunicano grande intesa e affetto. Quando abbiamo bisogno del suo aiuto, c'è sempre...
Ci sono G. e C., georgiani, lui prete ortodosso. Hanno tre bimbi e siamo amici, "per forza".
C'è R. giovane mamma bengalese e musulmana di U., che ha imparato a fare la focaccia barlettana con mia moglie a casa... a Pasqua ci ha chiamato per farci gli auguri perchè "sapeva che è una festa importante per voi".
C'è R, mamma turca (cristiana), di genitori ebrei (!), sposata con un indiano musulmano... ci ha invitati a casa (unica famiglia italiana, temo) per il compleanno di uno dei suoi figli.
C'è A., colombiana, la mamma (sola) di D., che corre mattina e sera per Roma per lavorare e stare anche col figlio.
C'è anche la mamma (di cui no ricordo il nome) di S., una compagna di origine filippina di Pietro che ogni mattina lo cerca con un sorriso e vuole che la porti per mano in classe al suono della campana.
Ma ci sono anche F. e C., sposi italianissimi, come altri; e tantissimi altri "stranieri", cinesi, coreani, pakistani, rmeni, ucraini, moldavi... che voglia di conoscerli meglio tutti!
Tutti papà e mamme a cui affiderei i miei figli... Lì, in quel cortile di storie che si cercano, mi sento al sicuro.
(foto di pardeshi/flickr)
28 commenti:
grande post. grazie simone
Mi intenerisce la sensazione che descrivi di "sentirti al sicuro" nel cortile della scuola...quando la mattina, sempre in una scuola, è spesso difficile ottenere una risposta, guardandosi in faccia, ad un semplice saluto.
E poi...mi intenerisce anche la varietà della stessa umanità che descrivi: a volte si pensa di dover andare lontano per scoprire chi abita il mondo e guarda che ti ritrovi sotto casa...
caro Ale (Pinna)... tenetevi liberi con Samuele, per domenica 28... poi vi aggiorniamo
"La facoltà di creare somiglianze fra soggetti che sono del tutto indipendenti, differenti e diversi,
e di connettere in unità ciò che è molteplice e differente:
E’ spirito combinatorio”
(Schlegel, 1804)
francesca
ti invidio molto
primo perché il ministero dell'istruzione ce l'ha mio marito quindi non frequento il cortile! secondo perché a val di lanzo Gabriel è l'unico bambino color cioccolato che mio figlio vorrebbe mangiare,terzo perché hai una moglie che fa la focaccia barlettana!
posso diffondere la tua esoperienza?
@ francesca: lo spirito combinatorio è una cosa buona? è cattolico e non relativista? :D
@ Alessandra: mi spieghi meglio "il ministero dell'istruzione ce l'ha mio marito quindi non frequento il cortile"?
Ovviamente, mia moglie è barlettana... indi per cui...
Grazie a entrambe della visita...
intendevo dire che a mio marito ho affidato tutti i compiti relativi alla scuola (accompagno, relazioni con le maestre, rappresentanza di classe,...)
insomma in un'ottica di suddivisione dei carichi!
Posso postarti su fb?
Quando si parla di persone e non di masse - gli stranieri, gli exrtracomunitari - è molto più facile sentirsi sicuri. Cambia il punto di vista. Comunque, uno dei posti in cui mi sono sentita più sicura è a casa di un'amica turca durante una festa in cui Ben. era l'unico figlio di una coppia completamente italiana. C'erano bambini giapponesi, turchi, tedeschi. E tutte le mamme e i papà erano attenti che i bimbi non si facessero male. Ciao
mk
cara mk, certo che puoi postarmi su Fb: il mio ego esulta (poi tocca confessarmi)...
sulla questione delle "masse" mi è venuto un pensiero catto-socio-politico... ma ve lo risparmio
simone mio, quanto ti vuole bene Gesù... scusa la frase da seienne, ma questo mi hai fatto pensare
carissimo holden... è vero...
simone, mi sa che non hai capito che è alessandra....
capii, capii... dopo, ma capii... è ho anche capito vagamente chi è Schlegel... grazie ancora a Francesca per la citazione.
Beh!! Gesù portava i suoi discepoli (altruisti per lui) a casa di Matteo (esattore per se stesso), a pranzo, mentre predicava ai buoni accoglieva le maddalene, è morto in croce in mezzo tra un buon ladrone un non buon ladrone, si è accompagnato con Giovanni il discepolo (il più buono e Pietro, il successore che lo ha tradito) e Giuda che lo ha venduto: Moralista, più combinatorio di costui, non mi vengono altri esempi.
Caro Simone,
vorrei far fare a Irene (mia figlia, lo dico per chi legge) un tuffo nei colori. I colori dei visi delle persone ....
Magari con Pietro e Teresa potrebbe essere più facile.
Strano a dirsi ma nella classe di Irene non ci sono bambini figli di immigrati.
Un pò di educazione alla mondialità :-))
E' bello e importante dire queste cose ma soprattutto farne esperienza .. da piccoli.
Un abbraccio.
Domenico
Un capolavoro questo post. L'ho letto solo pochi minuti fa.
C'è l'elemento personal-viscerale del vissuto, c'è il ribaltamento di uno dei più insopportabili e falsi luoghi comuni (immigrati/sicurezza), c'è il commuovente racconto di cosa è il vero dialogo.
“Dialogo e convivenza non è quando si è d’accordo con le idee e le scelte altrui (questo non è chiesto a nessun musulmano, a nessun cristiano, a nessun uomo) ma quando gli si lascia posto accanto alle proprie e quando ci si scambia come dono il proprio patrimonio spirituale, quando a ognuno è dato di poterlo esprimere, testimoniare e immettere nella vita pubblica oltre che privata.”
Roma-Trabzon, 22 gennaio 2006 (Lettere dalla Turchia 33, p. 233)
Il testo sopra citato è di don Andrea Santoro (Lettere dalla Turchia 33, p. 233).
grazie, grazie a Marcello... e non per il bel giudizio sul post.
ps. evviva i "combinatori"... il riferimento dell'anonimo/a ai discepoli di Gesù "altruisti per lui" mi fa contatto con le pagine di Romano Guardini che sto leggendo. Pagine in cui si mette in secondo piano, rispetto all'essenza del cristianesimo, l'esigenza dell'imitazione di Cristo... in favore della relazione con la Persona Gesù. Ne parlerò prossimamente.
Bello Simò.
Grazie.
exanonimo
Ti sembrerà strano, ma è la storia della focaccia barlettana che mi ha fatto venire in mente don Andrea Santoro.
esplica esplica
Speakold, porta i bimbi a trovarci presto e ... porta i costumi per "il tuffo".
La storia dello scambio di ricette mi ha fatto venire in mente certi racconti (che si trovano anche nelle sue lettere) sugli inviti a pranzo. In particolare don Andrea amava molto la festa islamica del Kurbat-Bayram (il nome turco); in questa occasione riceveva sempre in dono una parte della carne dell'animale sacrificato da vicini musulmani.
Bellissimo il fatto che tu ti senta "sicuro" in mezzo a tutta questa gente così variegata, come loro si sentano "sicuri" con voi. Ciò stravolge il problema della "sicurezza", che non è barricarsi dentro un'identità, ma far sì che varie identità si compongano e si rassicurino a vicenda. La sicurezza non viene così ad essere contrapposta all'accoglienza, ma ne è una diretta emanazione.
Ciò mi sembra più cristiano che brandire crocifissi e presepi, non accorgendosi che, senza lo Spirito del Vangelo, la croce diventa deserta e la grotta vuota.
torietoreri
www.torietoreri.splinder.com
Bellissimo e verissimo post.
Dobbiamo favorire queste storie di convivenza, che hanno la grandissima forza della vita vissuta che, sola, può spazzare via ideologie e falsità.
Bravo veramente, e grazie.
Luca Gras
www.pentagras.wordpress.com
Bravo Simone,
occorre insistere. Saranno i giovanissimi di oggi che, fra pochi anni, faranno apparire stupidi e irragionevoli gli attuali pregiudizi verso coloro che arrivano in Italia da altri lidi.
Basta saper pazientare e resistere alle spinte emotive e a quelli che sono irrimediabilmente irrecuperabili.
Ciao
Ricordo a tutti che domani è la "Giornata della Bellezza". Leggi i miei due ultimi post, e aderisci!
torietoreri
www.torietoreri.splinder.com
Tori, sono in difetto.. ero fuori Roma e non sono riuscito a postare nulla... mi rifarò, spero, a breve
Posta un commento