25 giugno 2007

voce del verbo "telare"

Si appoggia a preziosa tela del '600, la buca inavvertitamente e scappa (ripresa dalle videocamere di sicurezza).

E' successo di recente agli Uffizi.

Un amico mi domanda cosa avrebbe fatto il moralista al posto della poverina.

Ho riso. Poi ci ho riflettuto. Ho scoperto che, tragicamente, pur travolto dall'imbarazzo e terrorizzato dalle certo onerose (?) conseguenze, il moralista si sarebbe autodenunciato.
Un po' Paperino, un po' Fantozzi, un po' pirla.

E voi, che avreste fatto?

(foto di wetsun - CC License)

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Eh, no! Attenzione! Qui c'è un grave errore di logica. Il moralista
"per definizione" non si appoggia mai a una tela del Seicento... non lo
fa perché non può farlo... similmente Dio non è e non può essere
finito, limitato, definibile.

Anonimo ha detto...

Un vero moralista prende su di sè la tela come la croce sul calvario e la porta a riparare...

Anonimo ha detto...

Molto meno grave, ma simile…

Venerdì torno stanco dal lavoro a casa, e al posto che suonare al mio campanello (4° piano) suono al terzo piano !

Me ne accorgo subito e mi domando: ora che faccio? 1) “scappo” e nessuno se ne accorge o 2) aspetto e chiedo scusa ridendoci su?

Per fortuna mi vergogno subito della prima possibilità di scelta e dopo aver aspettato un po’ perchè apra, diverto il mio vicino con la mia sbadataggine….

Per molti di quelli a cui l’ho raccontato sono un vero Fantozzi (ma solo perché sono rimasto…)