Come già saprete mezzo stampa, mons. Giuseppe Betori ha messo in guardia i fedeli della diocesi di Gubbio e la Chiesa tutta sui pericoli portati alla cristianità dai "nuovi nemici", cioè i soliti... Nemmeno il caso di riportare la citazione.
La grave e originale invettiva è stata inserita dentro l'omelia per la festa in onore di S. Ubaldo, patrono eugubino, nonché vescovo di epoca medioevale. I suoi meriti, secondo er "sor Giuseppe", sono quelli di aver fatto fortificare la città assediata dall'imperatore Federico Barbarossa, mai peraltro citato nel testo, salvando così i suoi concittadini.
Barbarossa, dunque, icona dei suddetti nemici della Chiesa.
Ora, visto che sui giornali si torna a parlare di Guelfi e Ghibellini, l'omelia pare di attualità. E non mi dilungo sulla passione per mura e bastioni del nostro paladino della Fede...
Ma il povero S. Ubaldo, dicono le cronache, ebbe anche altri meriti in quell'occasione, ossia quello di aver tenuto insieme la comunità nella preghiera e, soprattutto, di essere uscito dalle mura per parlamentare con l'imperatore. E nonostante non fosse Papa, ma santo evidentemente sì, riuscì a convincerlo a lasciare l'assedio.
Caro "sor Giusepppe", va bene fare l'omelia solo sul Libro del Siracide, lasciando al Vangelo due paroline en passant... ma almeno si dia al bravo Ubaldo tutto quello che è dell'Ubaldo. Lui, se Dio vuole, al "nemico" gli è andato incontro...
ps: scusate la logorrea di questi giorni...
2 commenti:
sto cercando nel nuovo testamento quel passo che dice grosso modo "famogli un culo così a sti stronzi", non riesco a trovarlo, mi sa che c'ho la bibbia taroccata dai testioni di geova
.. secondo me non l'hai letta tutta perchè me lo ricordo :-)
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