06 giugno 2006

Laicità fa rima con dignità (predicozzi)

Un accenno su laicità (in senso improprio) e rapporto tra cristiani e politica. E una segnalazione "libraria".

Il pensiero, con premessa.
Sto da un po' ragionando sulla dignità dei laici nella Chiesa (e quindi nel mondo) e, all'interno di questo ambito, sulle ambiguità intorno al tema della famiglia. Una realtà, la famiglia, strumentalizzata e spesso evocata da più parti, senza che poi le venga conferita dignità e voce.
Processo che nella Chiesa tocca ovviamente le sorti del sacramento del matrimonio.

Per tornare al tema. Con la presenza "di rottura" di alcuni cattolici nello schieramento che sostiene il nuovo governo, si riparla di "cattolici in politica", e di cosa dovrebbero essere, come se col Governo precedente, poi, il tema non avesse avuto lo stesso valore...

Sulla questione, ormai antica, credo si dia spesso per scontato (quasi fosse pleonastico) un passaggio invece fondamentale, utile anche per chi non è "addentro": non c'è ancora chiarezza sulle "soluzioni" al problema del ruolo e dello stile del cattolico impegnato nella politica perché il problema è pre-politico, "pre rapporto col mondo".
Sta nel ruolo e nella dignità dei laici dentro le comunità di fede, nella vita "interna" della Chiesa, a tutti i livelli. Se non si matura su questo fronte, è difficile poi trovare la retta via nei casi in cui, esempio banale e semplicistico, Ruini pare dettare l'agenda e i "bravi laici cattolici" sono quelli che stanno lì ad eseguire o nel migliore dei casi a fare degli equilibristici distinguo... E chi sono i "bravi laici cattolici" andando a guardare nel piccolo di una parrocchia? Sono solo quelli utili e importanti, che so, per amministare i conti di un parroco sbadato, che "ha troppe altre cose da fare", mentre dovrebbe e potrebbe semplicemente servire la comunità mettendo al centro l'Eucarestia domenicale?

Se non si riconosce e stimola la diversa ed equivalente dignità dei carismi sacramentali (Battesimo in primis, poi Ordine/Sacerdozio e Matrimonio), anche sul versante "cattolici e politica" non si va molto lontano da iperboliche e talvolta frustranti teorie filosofiche.

E non è una questione gerarchica: ci deve pur essere qualcuno che decide.

La segnalazione. Ho appena finito di leggere un libro di Carlo Carretto, Ho cercato e ho trovato. Anche su questi temi ci sono degli spunti belli e stimolanti, espressi in modo semplice da un uomo "rivoluzionario" ma sempre obbediente alla Chiesa.

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