12 ottobre 2015

dopo Marino sono finiti gli alibi

Non mi convince la vulgata per cui "il Papa ha fatto dimettere Marino". Né mi sembra utile dibattere troppo a lungo, vista l'ampiezza del file "Roma", sull'opportunità della risposta di Papa Francesco.

Quello che "ha dimesso" Marino lo raccontava già circa 10 anni fa Alessandro Messina (attuale dg di Banca Etica) in questo suo libretto che conservo gelosamente e di recente cito spesso.


E' la sua avventura sostanzialmente impossibile da dirigente (tecnico) dentro l'amministrazione capitolina.

Qui c'è il punto di volta: da Mafia-Capitale in giù o in su, come ve pare.

Da qui in avanti chiunque si candidi a sindaco di Roma non ascolto più menate sui "valori": da quelle sulla sinistra che "volemose bene", che è sempre buona e "meglio degli altri"; a quelle per qualcuno rassicuranti, e in genere appiccicate lì apposta, sui valori della famiglia e della difesa della vita e bla bla bla.

Personalmente pretendo che qualunque candidato sindaco mi spieghi in programma, e lo metta ai primi 3 posti, come intende avviare la riforma della Pa romana e filiera (metodo e percorso) e come intende combattere piccola e grande corruzione e infiltrazioni malavitose.

Solo su questo fronte si può pensare di ricostruire una "comunità" consumata e dissanguata da un tessuto infinitesimale e radicato di interessi privati, piccolissimi e grandissimi. Solo così possiamo pensare davvero di puntare al futuro delle nostre famiglie (insieme a quelle degli altri, ovviamente: non proprio solo la "nostra nostra").

Basta alibi. Questo è il nodo politico sostanziale su cui personalmente baserò la mia decisione di voto.

Nessun commento: